DISTURBI

I Disturbi dell’Umore hanno come caratteristica principale un’alterazione dell’umore e sono articolati in:

Disturbo Depressivo (Depressione) â€“ caratterizzato da almeno due settimane di umore depresso o perdita di interesse, accompagnati da   altri sintomi depressivi.

Depressione post-partum â€“ caratterizzata dagli stessi sintomi della Depressione che si instaurano entro 4 settimane dal parto.

Disturbo Bipolare â€“  caratterizzato da sintomi depressivi accompagnati da sintomi maniacali.

Depressione Stagionale â€“ caratteristica dagli stessi sintomi della Depressione in certi periodi/stagioni dell’anno.

Disturbo Distimico â€“  caratterizzato dalla presenza per almeno due anni di umore depresso quasi ogni giorno, accompagnato da altri sintomi depressivi.

Disturbo Ciclotimico â€“ caratterizzato dalla presenza, per almeno due anni, di numerosi periodi con sintomi maniacali e di numerosi periodi con sintomi depressivi.

QUALI SONO

Scelgo di trattare in modo più analitico i primi due, ossia il  Disturbo Depressivo (Depressione) e la Depressione post-partum, che sono anche i disturbi più diffusi.

Disturbo Depressivo

La depressione è un disturbo molto diffuso, che può presentarsi a qualsiasi età  ma di solito esordisce in età  adulta ( età  media 25 anni ). Più del 50% delle persone che soffrono di un episodio singolo, successivamente ne sviluppano un altro.

La depressione non è solo una forma estrema di tristezza in quanto, diversamente dall’umore triste passeggero, interferisce con la vita quotidiana, influenzando negativamente il lavoro, il rapporto con la scuola e/o le relazioni.

Talvolta può essere efficace affiancare alla psicoterapia una terapia farmacologica sotto controllo medico.

Uno stato depressivo in fase acuta è diagnosticabile quando da almeno 2 settimane la persona presenta almeno 5 dei seguenti sintomi:

  • umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, (sensazione di tristezza e vuoto),
  • marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività  per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno;
  • significativa perdita di peso, senza essere a dieta, o aumento di peso (per es. un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese), oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno;
  • insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno;
  • agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (osservabile dagli altri, non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o rallentato);
  • affaticabilità  o mancanza d’energia quasi ogni giorno;
  • sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati, quasi ogni giorno (non semplicemente autoaccusa o sentimenti di colpa per essere ammalato);
  • ridotta capacità  di pensare, di concentrarsi o indecisione, quasi ogni giorno (come impressione soggettiva o osservata dagli altri);
  • pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio, o l’ideazione di un piano specifico per commettere suicidio.

Spesso la persona depressa e i suoi familiari si convincono che dovrebbe mettere in campo la forza di volontà  per far fronte alla sue difficoltà . In realtà , se la volontà  rappresenta la quantità  di energia che la persona può investire nel perseguire  i suoi obiettivi, nella depressione c’è una significativa diminuzione dell’energia disponibile. Quindi risulta inutile e controproducente appellarsi alla forza di volontà  quando ci si occupa della depressione.

COME LAVORO COL PAZIENTE

Quando seguo in psicoterapia una persona che soffre di depressione, mi occupo sia della sua storia personale e familiare, sia del suo disagio nei  diversi contesti di vita in cui è inserita, con l’obiettivo di aiutarla a gestire le difficoltà  relazionali che creano sofferenza.

Utilizzo il colloquio ed eventualmente l’EMDR, che è un approccio terapeutico che permette la desensibilizzazione e la rielaborazione di ricordi di esperienze traumatiche e stressanti.

Laddove le condizioni lo rendano possibile ed utile, coinvolgo la famiglia o il partner nel percorso. Cò può potenziare le risorse dell’individuo, che sta sperimentando una fase caratterizzata da scarse energie e/o può servire ad accogliere le preoccupazioni e le emozioni dei familiari, che possono sentirsi impotenti  nello stare accanto  al proprio caro cosଠsofferente.

Depressione post-partum

Quando nasce un bimbo si richiede ai neo-genitori, e soprattutto alle mamme, un grande impegno fisico e psicologico. Il tempo richiesto dalla cura del bambino sembra non lasciare spazio ad altre attività .  Si parla di baby blues quando nei giorni successivi al parto ( 3-7 giorni dopo il parto ) la mamma prova ansia, tristezza, irritabilità . Queste manifestazioni vengono considerate fisiologiche quando sono di ridotta intensità  e limitate nel tempo. Ha senso richiedere il supporto di uno psicologo quando il disagio si protrae nel tempo e appare insopportabile alla mamma o alla sua famiglia.

La depressione post-partum si presenta quando il Baby Blues si protrae oltre le due settimane

La donna accusa un calo dell’umore accompagnato ad instabilità  emotiva, sperimenta vissuti di inadeguatezza, sensi di colpa, irritabilità  verso il neonato e verso  il partner e/o distacco da essi, mancanza di energie psichiche e fisiche, perdita di appetito o tendenza a alimentarsi in modo incontrollato, insonnia, ipersonnia, mancanza di desiderio sessuale, formula pensieri autolesionistici su se stessa o pensieri lesivi all’indirizzo del bambino, prova paura di danneggiare il bambino.

COME LAVORO CON LA PAZIENTE

Laddove le condizioni lo rendano possibile, coinvolgo il partner per potenziare le risorse della donna che soffre di depressione post-partum.

Utilizzo tecniche di rilassamento, effettuo colloqui ed eventualmente sedute EMDR, che è un approccio terapeutico che permette la desensibilizzazione e la rielaborazione di ricordi di esperienze traumatiche e stressanti.  .

Bibliografia

American Psychiatric Association (2000); DSM IV TR, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Masson, Milano;

Autori vari (2006), Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Masson, Milano;

Gabbard G. O. (1995), Psichiatria psicodinamica, Raffaello Cortina Editore, Milano;

Muriana E., Pettenò L. (2006), I volti della depressione, Ponte alle Grazie Editore.

Seligman / Martin E. P. (1990), Imparare l’ottimismo : come cambiare la vita cambiando il pensiero