L’EMDR, acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti oculari), è un approccio terapeutico nato circa 20 anni fa dall’intuizione di una psicologa californiana, Francine Shapiro.
E’ usato in particolare per accedere, neutralizzare e rielaborare i ricordi di esperienze traumatiche di diverso genere, siano esse di piccolo trauma o di grande trauma. Queste esperienze possono riguardare abusi vissuti da bambini, carenze affettive patite in adolescenza, incidenti subiti, violenze a cui si è assistito o violenze subite, lutti, insuccessi scolastici o lavorativi, delusioni amorose, calamità naturali quali terremoti o inondazioni ecc.
L ‘ idea fondamentale dell’ EMDR è che in ogni persona esiste un meccanismo di digestione dei traumi. Come il sistema digerente assume dal cibo le sostanze utili ed espelle gli scarti, cosଠil cervello estrae dal trauma l’informazione utile ed elimina il resto, ossia dopo un avvenimento traumatico nel giro di pochi giorni il cervello si libera dei pensieri, delle emozioni e delle sensazioni negative. Alcune esperienze negative però, invece di essere digerite, possono rimanere bloccate, per cosଠdire congelate nel cervello, mantenendo la loro carica emotiva negativa. Cò accade se il trauma subito è troppo intenso, per esempio quando si perde un figlio o si sopravvive ad un incidente mortale, o se l’esperienza viene vissuta quando ancora non si possiedono le risorse per metabolizzarla, ad esempio quando si è bambini o durante un periodo di particolare vulnerabilità ( ad esempio gravidanza, separazione coniugale, diagnosi di malattia infausta, bocciatura scolastica ecc ).
Quando un trauma viene congelato male nel cervello, le emozioni, le immagini, i pensieri, le sensazioni disturbanti ad esso collegate, possono continuare a riaffiorare e a generare disagio, facendo sentire la persona impotente e incapace di controllare se stessa. L’EMDR facilita il meccanismo di autoguarigione tipico dell’essere umano e
favorisce la naturale rielaborazione e integrazione dell’esperienza in modo similare a quanto avviene nella fase del sonno in cui si sogna, contraddistinta da rapidi movimenti oculari spontanei (REM).
Praticamente l’EMDR consiste nel desensibilizzare i ricordi disturbanti concordati col paziente, per poi effettuare un’attività di rielaborazione. Il lavoro di rielaborazione si svolge attraverso la stimolazione bilaterale, che può consistere nel movimento delle dita da seguire con gli occhi o nel tamburellamento sulle ginocchia del paziente.
L’EMDR differisce dall’ ipnosi perchè il cliente non subisce suggestioni dall’esterno, ha un ruolo attivo, segue il flusso associativo di immagini, pensieri ed emozioni che prima risultava bloccato, e può chiedere di interrompere la seduta in qualunque momento. L’EMDR risulta molto efficace nel cambiare le emozioni connesse ai ricordi di esperienze traumatiche in modo che non siano più causa di disagio. Viene usato anche per ridurre l’ansia da prestazioni e per aumentare le potenzialità delle persone sul lavoro, nello sport e nello spettacolo.
Bibliografia
Servan-Schreiber ( 2001 ), Guarire, Sperling
Shapiro F. (1998) EMDR Una terapia innovativa per l’ansia, lo stress e i disturbi di origine traumatica, Astrolabio;